Un vino da abbinare a stufati, funghi o carni rosse: questo rosso del Priorat è ideale per i dopocena davanti al camino

Conoscete quei vini che invitano a un buon dopocena e danno adito a lunghe conversazioni? Il Morlanda Vi de Guarda 2018 si adatta perfettamente a questa definizione. Inoltre, proviene da una delle zone più emblematiche del panorama vinicolo nazionale: il Priorat, un gioiello indiscusso del vino, che per decenni è stato una terra dimenticata, ma che attualmente è sinonimo di eccellenza e prestigio.

La verità è che questo rosso riflette onestamente la zona e evoca la calma, quindi non si abbina bene a un’abbondanza di piatti o a programmi frenetici. Per questo si abbina perfettamente a un unico piatto principale, di quelli che invitano a bere in compagnia, come l’agnello al forno, la carne rossa alla griglia o gli stufati di selvaggina. Si abbina bene anche a piatti con funghi o riduzioni balsamiche, e va sempre servito fresco (tra i 16 e i 18 °C). Certamente, è un vino che si beve meglio con le persone giuste.

Inoltre, punta anche sulla naturalezza e sull’essenza, che si percepiscono nelle sue origini. È prodotto da Viticultors del Priorat, nata nel 1997 a Bellmunt del Priorat, e la cantina da anni difende un modo di lavorare la terra più rispettoso: agricoltura biologica, pratiche sostenibili e persino l’uso di probiotici per la cura del vigneto.

Il piano perfetto per questo vino

La bottiglia: Morlanda Vi de Guarda 2018

La musica: Jarabe de Palo

Il piatto: Uno stufato di cinghiale e funghi

L’atmosfera: un dopocena davanti al camino

La sua elaborazione, infatti, rimanda anche a questa idea di identità. Morlanda combina Garnacha e Cariñena, i due vitigni più classici della zona, che qui si esprimono con equilibrio: frutta matura, un tocco floreale e un fondo leggermente affumicato e tostato. È intenso ed elegante, un vino che riempie la bocca senza saturarla.

E se è vero che il Priorat è solitamente famoso per essere intenso, persino un po’ serio, questo vino dimostra che può essere altrettanto profondo senza perdere la sua spontaneità. In ogni bicchiere si percepisce quel mix di potenza ed equilibrio che solo i vecchi vigneti, un lavoro paziente e la possibilità di condividerlo possono dare.